La Giunta Comunale tutta respinge con determinazione i contenuti della mozione approvata in merito al d.d.l. Zan.Lo facciamo con convinzione e consapevolezza.
La mozione investe artatamente quanto inammissibilmente la Giunta, che in sede di Consiglio Comunale, non ha potuto esprimere il proprio parere su un testo che non solo non è condivisibile ma che non rispecchia assolutamente il nostro pensiero e che in nessun modo, riteniamo, rispecchi la volontà della stragrande maggioranza dei crotonesi.
Una città inclusiva, accogliente, tollerante che, come recita l'articolo 1 dello Statuto comunale, "ispira la propria azione al principio di solidarietà operando per affermare i diritti dei cittadini, per il superamento degli squilibri economici, sociali, civili e culturali, e per la piena attuazione dei principi di eguaglianza e di pari dignità sociale dei cittadini, dei sessi, e per il completo sviluppo della persona umana".
Quegli stessi principi che il d.d.l. Zan in molte sue parti tende a realizzare.
Raccogliamo e facciamo nostre molte delle critiche giustamente rivolte dai cittadini all'esito delle deliberazione e ci dissociamo dai contenuti del provvedimento.
Prendiamo atto, come correttezza istituzionale vuole, della decisione del Consiglio Comunale - ottenuta con il voto favorevole di dodici consiglieri comunali su trentadue - ma allo stesso tempo, il rispetto istituzionale non ci può obbligare a fare nostro un pensiero che non ci appartiene e allo stesso tempo non appartiene alla città.
Quello stesso rispetto istituzionale che ci impone di rivendicare l'impossibilità di eseguire una delibera dal testo giuridicamente invalido, compulsato da un potere di iniziativa insussistente su materia che travalica le competenze istituzionali del Consiglio Comunale e che pretende - con strumentale (quanto incomprensibile) tecnica di redazione - di "impegnare la volontà della giunta a manifestare la propria contrarietà al disegno di legge", come se una delibera di Consiglio Comunale potesse coartare il principio di autodeterminazione su una questione che è esclusivamente affidata alla coscienza individuale di ciascuno nel momento in cui va oltre le competenze degli organi amministrativi di un Comune.
In tale fattispecie è proprio lo strumento della "mozione", in luogo del mero atto di indirizzo di esclusiva pertinenza del Consiglio Comunale, a celare la palese strumentalità di un'operazione politica malsana e censurabile.
Qualcuno ha posto osservazioni in ordine alla scelta del sindaco di astenersi dalla votazione: la circostanza ci consente di precisare che ciò non sottende in alcun modo l'incertezza del nostro primo cittadino in ordine alla questione sostanziale - che, è bene ribadirlo, va nel senso della totale disapprovazione del contenuto della mozione approvata - ma che è stata giustificata proprio dalla inammissibilità dell'iniziativa e dal rifiuto di imprimere un indirizzo politico su materia sottratta alla competenza del Consiglio.
Questi primi cinquanta giorni di amministrazione sono stati caratterizzati da due emergenze, una sanitaria ed una climatica, che ci vede impegnati giorno e notte a fronteggiarla con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, con determinazione, con un impegno costante.
Cinquanta giorni in cui abbiamo dovuto mettere in moto una macchina amministrativa ingolfata, ferma ai box, in condizioni finanziarie disastrose ed afflitta da problemi atavici che si trascinano da anni.
Lo abbiamo fatto senza risparmiarci e continueremo a farlo.
Lo abbiamo fatto soprattutto con coscienza limpida, con disinteresse personale e trasparenza.
Che sono le linee guida che caratterizzeranno questa amministrazione.
Segnali di un cambiamento che la città ha saputo già cogliere.
Non essendo fortunatamente avvezzi, anzi assolutamente contrari, a taluni giochetti della politica pensiamo a lavorare nell'interesse della città.
Come del resto, ci diciamo certi, agiscono i consiglieri comunali della nostra maggioranza e che ora, grazie anche al fatto che le commissioni sono state istituite, potranno lavorare con maggiore agio confrontandosi con la minoranza.
Anche se qualcuno ha tentato, tenta o tenterà di mettere qualche bastone tra le ruote, sotto forma di piccoli trucchetti della vecchia e consunta politica, troverà sempre questo tipo di determinazione: si lavora nell'esclusivo interesse della città.
Questo è fare politica sul serio.
I problemi della città sono ben altri rispetto ad una mozione che lascia il tempo che trova e li affrontiamo ed affronteremo con decisione.
Crotone omofoba o razzista non è solo un concetto che respingiamo con determinazione, ma è semplicemente ridicolo pensarlo.
Andiamo avanti con rinnovata energia per risolvere i problemi della città lasciando discorsi effimeri a chi intende la politica soltanto come un gioco delle parti.
La Giunta Comunale