Il mondo femminile si prepara a "festeggiare" la festa delle donne! Una ricorrenza nata con obiettivi importanti ma diventata negli anni una sorta di tradizione folkloristica che si è purtroppo svestita di quei principi fondamentali rimasti saldi fino al secolo scorso, quando l'8 marzo era la giornata in cui tutto il mondo ricordava le conquiste politiche, sociali ed economiche della donna e le violenze che hanno subito nella storia. Ecco, bisognerebbe recuperare il senso reale di questa ricorrenza e partire da una visione diversa della condizione femminile. Perché se è vero che nel passato la donna è riuscita a conquistare, a piccoli grandi passi, diritti importanti, nel tempo si è trovata davanti a difficoltà ancora più grandi, in un'era in cui, in modo subdolo e a volte incomprensibile, le donne continuano ad essere al centro di una società che non le rispetta e non le tutela.
E allora, l'8 marzo c'è ben poco da festeggiare ma tanto da discutere. Una parità spesso assente nella vita privata come sul lavoro, la donna continua a dover lavorare il doppio per dimostrare le sue capacità. Spesso costretta a rinunciare alla sua innata femminilità, alla gioia della maternità, a scegliere tra famiglia e carriera. E poi ci sono le donne che subiscono violenza, fisica o psicologica che sia, e vivono il dolore in silenzio, spesso sole.
Ecco, che l'8 marzo sia il momento giusto per ricordare le conquiste incredibili delle donne ma anche la loro "fragilità" in una società che dovrebbe guardare di più ai loro bisogni. In questo senso le Pari Opportunità possono essere veicolo di riflessione e di azioni concrete. Pari Opportunità vuol dire dare al mondo femminile le stesse opportunità di quello maschile, nel partecipare alla vita sociale e politica della propria comunità.
Essere cittadine attive facendo valere, ovviamente, le proprie competenze. Non si tratta di femminismo ma di egual diritti, non si tratta di dare spazio alle donne solo in quanto tali o per portare avanti una "categoria", non si tratta di difendere la donna, ma di tutelarla e di sostenerla perché tassello fondamentale della società.
Le componenti della Commissione Pari Opportunità
presieduta da Maria Ruggiero