Questa vergogna è inaccettabile!
E non per la minaccia rivolta al sindaco.
Ma perché non è accettabile, vergognoso, abominevole che si insulti la memoria di eroi dello Stato.
Che hanno dato la vita per l'affermazione della legalità.
Crotone non è questa!
Ho deciso di rendere pubblico questo post che è stato postato su facebook, oltre che prevedere di denunciare chi lo ha scritto alle autorità competenti, non per l'insulto subito ma perché non evidenziare questo vergogna sarebbe mortificare i cittadini crotonesi che sono persone perbene.
Un simile post offre al mondo una immagine che non appartiene a Crotone, non appartiene ai miei concittadini.
Per una rotatoria! Da una rotatoria si passa, anche con disagio.
La strada davanti a Falcone e Borsellino è stata tranciata.
Dobbiamo inchinarci davanti a questi uomini.
Scelte amministrative si possono anche discutere, si possono anche esporre con la civiltà che ha caratterizzato un gruppo di cittadini che sono stati ricevuti nella Casa Comunale.
Ma questa deriva che hanno assunto i social non è ammissibile.
Cosa insegniamo ai nostri figli? Che esempio diamo?
Leggo di tutto ormai.
Ho taciuto davanti ad insulti gratuiti, che toccavano personalmente me e la mia famiglia.
Perché sono il sindaco di questa città e non scendo nelle polemiche inutili, sterili, inconsistenti di pochi leoni da tastiera.
Ma adesso la misura è colma.
No. Non ci sto!
Questo vergognoso post non rappresenta la città di Crotone che rispetta chi ha lottato per la legalità, per l'affermazione dello Stato contro la criminalità.
Ecco perché lo denuncio.
Perché non è questa Crotone.
Non è in questo vergognoso post.
Crotone è fatta di gente perbene
Questo è quanto ho scritto nell'immediatezza sulla mia pagina social e su quella ufficiale del Comune di Crotone.
Parole alle quali aggiungo: "basta! La misura è colma. Denuncerò come ho detto l'autore di questo post, così come denuncerò d'ora in poi tutti coloro che al dialogo civile sostituiscono il dileggio, l'offesa personale e all'istituzione che rappresento. Non è più possibile andare avanti così. La legalità si afferma denunciando".