Sono state le donne, di ieri e di oggi, le protagoniste della presentazione del libro "L'Ape Furibonda" scritto da Claudio Cavaliere, Bruno Gemelli e Romano Pitaro presentato venerdì sera al Museo di Pitagora.
Le donne di ieri, Maria Oliverio, Maria Teresa De Filippis, Anna Maria Peduzzi, Ada Pace, Giuditta Levato, Giuseppina Russo, Serafina Battaglia, Rita Pisano, Caterina Tuferalli Palumbo, Rosa Graziano, Maria Elia De Seta Pignatelli, undici donne coraggiose che con le loro azioni si sono distinte per audacia e intraprendenza raccontate nel volume con la prefazione di Susanna Camusso.
Le donne di oggi, la Consigliera Regionale Flora Sculco che ha voluto fortemente questo appuntamento dedicato all'universo femminile, l'assessore regionale all'Ambiente Antonella Rizzo, l'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Crotone Alessia Romano, la presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Crotone Maria Ruggiero che si sono confrontate con gli autori.
Giusy Mellace, segretaria della Commissione Pari Opportunità, che ha moderato l'incontro interpretando passi del volume riportando all'atmosfera di quegli anni pioneristici per l'universo femminile.
Francesca Prestia, unica cantastorie al femminile della Calabria, che con la sua voce ha ricordato tante donne coraggiose e anche vittime della violenza maschile.
Un libro che riconosce il ruolo della donna nella società di ogni tempo come ha detto il sindaco Ugo Pugliese nel suo saluto introduttivo.
Un libro che parla di donne ma la cui lettura non è destinata alle donne. O per lo meno non solo alle donne.
Perché al di là delle singole storie, tra l'altro raccontate con attenzione, sensibilità e dovizia di particolari dagli autori, il pensiero corre immediatamente ad una riflessione che è quanto mai attuale: se la parità di genere è una realtà consolidata nel nostro paese.
Si sente sovente dire che il femminismo non occorre più, che la parità di genere è ormai un fatto acquisito, che le donne non solo l'hanno raggiunta ma che siano addirittura, in molti campi, privilegiate e che le battaglie che ancora oggi si conducono sarebbero pretestuose da parte delle donne.
Come hanno detto le protagoniste dell'incontro questo dato non è ancora reale.
Non c'è uguaglianza a partire dal dato economico perché le donne continuano ad essere discriminate nel lavoro, non sono affatto agevolate per quanto riguarda la carriera. Nella vita privata esiste ancora la classica divisione dei ruoli ed anche quando le donne sembrano affermate sia dal punto di vista lavorativo e professionale, spesso debbono rinunciare perché l'altra parte della mela culturalmente è preponderante.
Il libro è esemplare da questo punto di vista.
Racconta di donne che hanno lottato per inseguire le loro aspirazioni, per affermare il proprio essere donna e tuttavia pur rappresentando delle apripista, le loro storie comparandole all'oggi confermano che i problemi restano, che le difficoltà sono sempre le stesse anche a distanza di lustri.
C'è un valore aggiunto nel libro. Queste donne pur avendo avuto una vita che ha rappresentato un esempio, le loro storie erano finite nell'oblio
Il grande merito degli autori è stato quello di riscoprirle, anche con fatica perché non sempre la documentazione è stata rintracciata con facilità.
Ecco perché tutte le presenti hanno espresso senso di gratitudine verso gli autori: aver dato nome e cognome a generici principi di parità che molto spesso vengono calpestati sull'altare di una assenza di condivisione.
Ci sono ancora molti passi da fare sulla strada tracciata da queste donne.
Il cammino è ancora molto lungo, ma la passione e il coraggio delle donne è più forte di qualsiasi cosa
E' intervenuto ai lavori il presidente del Consorzio Jobel, Santo Vazzano