Dal mito alla storia. Si potrebbe sintetizzare in questo modo la lectio magistralis che il prof. Giuseppe Squillace, docente di Storia Antica presso l'Unical, ha tenuto sabato nell'ambito delle Conversazioni su Pitagora promosso dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Crotone.
Sia la mattina presso la Biblioteca Comunale "Lucifero" che il pomeriggio presso il Museo di Pitagora il prof. Squillace ha presentato un Pitagora no n avvolto nel mistero della leggenda ma calato nella realtà storica del suo tempo.
Un Pitagora dunque a trecentosessanta gradi che l'assessore alla Cultura Antonella Cosentino intende far conoscere, studiare ed approfondire attraverso le "Conversazioni su Pitagora" che si pongono l'obiettivo di diffondere la conoscenza del pensiero pitagorico al fine di avvicinare la cittadinanza alle radici del proprio territorio di appartenenza.
Da qui la scelta precisa di coinvolgere anche gli studenti che periodicamente stanno incontrando gli esperti coinvolti nel percorso coordinato dalla direzione scientifica di Francesco De Marco.
Ieri mattina in biblioteca erano infatti presenti gli alunni del Liceo Pitagora mentre nel pomeriggio si è tenuto l'incontro presso la struttura museale che porta il nome del filosofo, gestita dal Consorzio Jobel, aperto a tutta la cittadinanza.
Un Pitagora più uomo e meno mito, quello presentato dal prof. Giuseppe Squillace, moderno nella sua concezione della vita, aperto alla conoscenza ed alla novità, meno stereotipato e più legato alla realtà storica.
Non giunse per caso o per fato sulle rive dello Jonio a fondare la sua scuola. Avrebbe potuto scegliere ad esempio Sibari, nel mondo Magno Greco di allora più conosciuta ed affermata. Scelse Crotone per la sua fame di curiosità e soprattutto perché nella natia Samo gliene aveva parlato Callifonte, padre di Democede, entrambi medici crotonesi.
Così come non entro in rotta di collisione con il governo di Samo ma anzi poté, proprio grazie al loro appoggio, approfondire i suoi studi.
Appartiene alla leggenda e non alla storia la sua avversione per Sibari mentre si dimostrava un uomo di grandi aperture coinvolgendo i suoi discepoli nella vita sociale del tempo.
Discepoli di cui il prof. Squillace ha ampiamente parlato nel corso degli incontri che hanno portato alla luce un Pitagora uomo illuminato che ha tracciato la strada maestra non solo del suo tempo ma di ogni tempo.