Dopo le dichiarazioni del Presidente della Sacal, Arturo De Felice, successive all'incontro avuto con i rappresentanti sindacali dei giorni scorsi, ritengo sia necessario che chi riveste un ruolo istituzionale e sia direttamente chiamato alla responsabilità nei confronti dei crotonesi, debba intervenire e debba farlo con estrema chiarezza.
Intanto, vorrei che il Presidente della Sacal sapesse che una intera comunità attende di conoscere quale siano le sue opportunità per l'imminente estate e quindi che abbia a cuore, il Dott. De Felice, di informarci immediatamente sui tempi necessari, a lui e ai tecnici regionali, per approfondire i termini del Piano industriale complessivo che riguarda i tre scali calabresi.
Seppure, ritengo che invece il Piano si conosca e molto bene e che non si voglia ancora dire la verità. Perché, quello che tra le righe delle dichiarazioni rilasciate alla stampa da De Felice si comprende, invece, è che il Presidente Sacal sta smentendo quanto assicurato alla città di Crotone dal Ministro alle infrastrutture Graziano Del Rio e dal Presidente della Regione Mario Oliverio.
Entrambi, infatti, avevano garantito la riapertura dello scalo aeroportuale per la stagione estiva. Una scelta fondamentale per una zona a vocazione turistica che è tra l'altro completamente priva di altre infrastrutture di collegamento esterno e interregionale. Secondo aspetto, appare chiaro dalle dichiarazioni rilasciate dal Presidente della Sacal, che la politica prioritaria sarà quella di potenziare lo scalo di Lamezia Terme.
Ecco perché sembra davvero incomprensibile la partecipazione al bando da parte della Sacal e quale fosse l'intenzione che ha animato questa società alla gestione dello scalo crotonese.
A meno che, non fosse proprio questo l'intento, ovvero sia affidare la gestione a Lamezia Terme, affinché il S. Anna rimanesse chiuso ed il tutto fosse prodromico al potenziamento di cui De Felice si affanna a discutere. Lo scalo crotonese, se così fosse, sarebbe sacrificato e noi questo non possiamo accettarlo. Assolutamente.
Anche perché voglio ricordare che Crotone aveva una società pronta a gestirlo, ecco perché è essenziale che chi invece ha sposato il progetto della Sacal ci dia delle spiegazioni. Ministri, Vice ministri e Sottosegretari interessati, devono chiarire ai crotonesi il perché ci ritroviamo in questa condizione.
Alla luce di quello che si è consumato in questi mesi, chi ha gestito l'affare Sacal si è dimostrato nella migliore delle ipotesi inadeguato al ruolo, o nella peggiore, in assoluta malafede.
Ci rimane, per fortuna uno spiraglio. Come amministrazione comunale avevamo previsto questo scenario, perché non era difficile immaginare quali fossero gli appetiti di Lamezia su Crotone.
La Sagas, società partecipata anche dal Comune di Crotone e che avrebbe potuto gestire lo scalo, infatti, ha con determinazione percorso la strada giudiziaria contro un bando di assegnazione dell'infrastruttura ritenuto illegittimo.
Lo ha fatto trovandosi contro tutti, gli stessi soci, Comitati, cittadini, e che invece oggi è l'unica opportunità che ci rimane per avere una gestione indipendente ed efficiente del nostro aeroporto.
Non possiamo permetterci di perdere questa opportunità.
A fianco al percorso giudiziario, però, è prioritaria una battaglia di diversa natura.
Una battaglia che deve vedere protagonista tutta la comunità del crotonese, in tutte le sue diverse componenti.
Pretendendo da subito che la Sacal si attivi per rendere operativo ed efficiente l'aeroporto di Crotone, altrimenti, rinuncino. Non possono trattenerci in ostaggio, non lo possiamo permettere.
Benedetto Proto
Assessore al Bilancio