Il primo giorno di primavera è anche e soprattutto il Giorno della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
La XXI edizione promossa da Libera e da Avviso Pubblico ha toccato una terra bella e difficile come la Sicilia ed in particolare la città di Messina.
Migliaia di persone hanno aderito all'invito di Don Luigi Ciotti attraversando lo stretto e costruendo, con la propria partecipazione attiva, un "ponte di memoria" e generando sul suolo siciliano un "luogo dell'impegno".
Messina, uno dei tanti luoghi dell'impegno che oggi hanno caratterizzato tutto il paese con centinaia di manifestazioni in tutta Italia, ha ospitato le migliaia di persone che hanno sfilato per le strade cittadine.
Una partecipazione attiva per ricordare, nel primo giorno di primavera, simbolo della rinascita, gli innocenti morti per mano delle mafie e per creare un ideale filo della memoria che dal ricordo genera impegno e giustizia nel presente e per il futuro.
Proprio dal futuro, i giovani, è arrivata la risposta più forte.
Sono stati in tanti a sfilare per le strade di Messina portando la loro gioia e il loro entusiasmo ed il loro desiderio di partecipazione espresso anche con striscioni e canti.
Sorrisi, tanti, per rispondere e squarciare quel velo di buio che la criminalità getta sulle case della gente.
Anche da Crotone è arrivata a Messina una nutrita delegazione la cui presenza è stata organizzata dal Comitato Provinciale di Libera a cura di Antonio Tata e al quale ha aderito anche con una delegazione il Comune di Crotone.
La trasferta siciliana è cominciata alle 5.30 del mattino con la partenza del pullman dallo spazio antistante il Tribunale.
Tanti i giovani tra cui i bellissimi alunni dell'Istituto Rosmini, con i loro striscioni dedicati a Dodò Gabriele, loro coetaneo ucciso da mano assassina mentre giocava su un campetto di calcio.
E poi gli alunni dell'Istituto Nautico, quelli del Liceo Gravina e tanti altri giovani volontari di Libera e di altre associazioni che hanno voluto essere presenti come ogni anno alla Giornata della Memoria.
Presente anche il segretario provinciale della CGIL Raffaele Falbo.
Una trasferta gioiosa verso Villa S. Giovanni vissuta con entusiasmo e desiderio di partecipazione.
E poi l'imbarco verso la Sicilia dove il gruppo si è unito a quelli provenienti da tutta Italia, preceduto dal Gonfalone della Città che il sindaco Peppino Vallone ha fortemente voluto fosse presente alla manifestazione, portato da uno degli uomini del Comando dei Vigili Urbani, Dionigi Mano che con sensibilità e disponibilità ha partecipato all'iniziativa.
Una presenza, quella del Gonfalone, per testimoniare la vicinanza di tutta la comunità cittadina ai familiari delle vittime innocenti della criminalità, alla causa di Libera e a Francesca e Giovanni Gabriele, genitori di Dodò, strappato alla vita da una mano assassina.
Alla marcia ha partecipato anche il portavoce del sindaco Vallone, Francesco Vignis.
E' proprio con Dodò nel cuore che il gruppo crotonese si è mosso seguendo il corteo formato da migliaia di persone.
Arrivati in piazza una grande folla ha ascoltato le parole di Don Luigi Ciotti.
Parole semplici e leggere ed allo stesso tempo forti ed impegnative che arrivano diritte al cuore che hanno richiamato all'impegno singolo e collettivo affinché si possa guardare ad una società diversa. Migliore. Pulita.
Una società che come diceva una delle vittime di mafia tra le centinaia, ricordate nome per nome durante la manifestazione, Paolo Borsellino "possa respirare il fresco profumo di libertà che si contrappone al puzzo del compromesso".
Un odore di libertà che si respirava oggi a Messina soprattutto attraverso i sorrisi, il canto, l'entusiasmo ed anche il pianto dei tanti giovani che continuano a dare un senso ad una parola semplice ed impegnativa al tempo stesso: "futuro".
Rivolgendosi ai giovani in piazza Don Luigi Ciotti ha detto: "voi siete i ponti che allargano le coscienze e traghettano le speranza".
Alla fine della manifestazione l'abbraccio della delegazione crotonese con Francesca e Giovanni Gabriele.