Quando, ieri pomeriggio, abbiamo visto tirare su un muro davanti al Palazzo Comunale da personaggi notoriamente avvezzi più alla chiacchiera da bar o da osteria che al lavoro manuale ci siamodetti che forse ci trovavamo di fronte ad un cambiamento epocale.
Una svolta storica considerando chi, dopo essere arrivato a sessant'anni senza colpo ferire, decide finalmente di intraprendere il suo primo giorno di lavoro.
La "dura" realtà è stata un'altra. Era l'ennesima carnevalata di cui non riscontriamo l'utilità sociale.
La protesta ci può anche stare, tuttavia deve essere confortata da percorsi lineari e coerenti.
Se la conducono personaggi che prima hanno cercato di accasarsi con il centrosinistra ed hanno inveito contro il centro destra, poi nel tentativo di accreditarsi dall'altra parte scendono, quasi solitariamente, in piazza contro il centro sinistra, ogni loro parola, ogni loro gesto perde di ogni credibilità.
Non lo dico io, lo dicono i fatti e un po' di storia cittadina. Per condurre battaglie bisogna, oltre che conoscere fatti e situazioni, anche esserne all'altezza per statura personale.
Non crediamo, in questo caso, di essere al cospetto di battaglie in nome della comunità ma esclusivamente, ancora una volta, un modo per trovare strapuntini personali.
Se, tuttavia, la protesta contro il sindaco ci può stare perché ormai i sindaci sono indicati come i responsabili di tutto, anche delle variazioni climatiche o dello jet lag, non è accettabile che si prendano di mira associazioni che da lustri compiono una meritoria attività sociale sul nostro territorio, vera e riscontrabile nei fatti.
Tirarle in ballo offre alla comunità il senso della qualità morale della protesta e dello scarso senso della decenza di chi le inscena.
Non abbiamo da aggiungere altro se non un piccolo particolare anzi una domanda: prima del sindaco Vallone quante risorse aggiuntive sono arrivate alla città dopo lustri di prelevamento in mare del metano?
Facilitola risposta suggerendo: "zero".
Peppino Vallone
Sindaco di Crotone