Non si è fatta attendere la gradita risposta del sindaco di Milano Giuliano Pisapia alla lettera aperta che il sindaco di Crotone Peppino Vallone gli aveva indirizzato dopo i funerali di Lea Garofalo, vittima della criminalità organizzata, che si erano tenuti a Milano.
Il sindaco di Crotone aveva, tra l'altro, sottolineato il gesto di grande nobiltà del suo omologo milanese ed evidenziato che "la pagina scritta da Milano ha dato il senso compiuto della vuota inutilità che esprimono i concetti di sud e di nord e, viceversa, del grandissimo significato che assume la parola solidarietà."
Il sindaco Pisapia ha risposto alla lettera di Vallone con parole molto sentite che segnano una unità di intenti tra le due comunità sul tema della legalità e della lotta alla criminalità organizzata."Caro collega" scrive il sindaco Pisapia "ti ringrazio per le parole gentili contenute nella tua lettera aperta del 22 ottobre scorso. Quella di celebrare i funerali di Lea Garofalo a Milano non è stata una semplice scelta, ma un atto doveroso nei confronti di chi ha pagato con la propria vita la volontà di non arrendersi, di non piegarsi, di camminare a testa alta. Ed è con orgoglio che ho accolto la motivazione con cui il Tribunale ha ammesso il Comune di Milano come Parte Civile nel processo contro gli assassini di Lea, perché è stato riconosciuto il pieno impegno dell'amministrazione contro tutte le infiltrazioni mafiose. Credo, come hai giustamente inteso anche Tu, che non esistano confini territoriali quando si parla di criminalità organizzata: la lotta deve essere univoca, da nord a sud, e spinta da uomini e donne che hanno il coraggio e la forza di ribellarsi. Solo in questo modo sarà possibile un reale cambiamento e il coraggio di Lea non sarà stato vano. Giuliano Pisapia"