Secondo appuntamento nella Sala Consiliare con l'iniziativa promossa dall'assessorato alla Pubblica Istruzione "Insieme per...un uomo perbene" dedicata alla figura di Enzo Tortora. "Insieme per...un uomo perbene" prevede incontri periodici con gli alunni delle scuole crotonesi nei quali si parlerà della figura di Enzo Tortora e si approfondiranno, attraverso l'ausilio di esperti, temi come la legalità, la giustizia, il giornalismo, la televisione.
Ospiti, questa mattina, della Casa Comunale gli alunni della scuola media "Giovanni XXIII" accompagnati delle docenti Giuseppina Asturi, Teresa Murano, Nadia Cosentino e Cinzia Perziano.
A ricevere gli alunni il vice sindaco ed assessore alla Pubblica Istruzione Anna Curatola che ha illustrato ai ragazzi il percorso proposto dal Comune, che si concluderà tra qualche settimana, con l'attesa visita di Gaia Tortora, oggi popolare giornalista, figlia del compianto Enzo.
Il tema odierno era quello della cronaca giudiziaria profondamente legato alla vita di Enzo Tortora.
Un argomento certamente non facile ma che il giornalista Antonio Anastasi ha, con particolare sensibilità e delicatezza, illustrato ai ragazzi che si sono dimostrati, come attestano le tante domande poste, interessati all'argomento.
Attraverso esempi molto efficaci, di cronaca giudiziaria raccontata sul campo, Antonio Anastasi ha sottolineato come il giornalista che si occupa di cronaca debba trattare con grande attenzione i temi oggetto dei suoi articoli.
"Verità, interesse pubblico, continenza, cioè non utilizzare mai espressioni lesive della dignità altrui sono gli elementi alla base del "racconto" giudiziario da parte del giornalista" ha detto all'attenta platea Antonio Anastasi
Interessante l'aspetto relativo al linguaggio da utilizzare che non può essere freddo e burocratico ma immediato per far comprendere a tutti i contenuti del proprio articolo.
I ragazzi hanno anche avuto modo di conoscere come fu "raccontato" all'epoca dei fatti dai media il "Caso Tortora".
Molti cronisti dell'epoca abbandonarono il condizionale d'obbligo, quello che avrebbe imposto la presunzione di innocenza e soprattutto la dignità dell'uomo, e si lasciarono andare ad un fuoco di fila di "certezze" sulla colpevolezza di Enzo Tortora.
Quello che più ha colpito i ragazzi è che le cronache dell'epoca non raccontavano fatti ma ragionavano come "l'uomo della strada".
"Se è stato arrestato di notte, se in tanti lo accusano, se, se, se, allora è colpevole".
Naturalmente non tutti imboccarono la strada del processo mediatico, prima che giudiziario e tra questi si staglia fortissim auna frase pronunciata da Enzo Biagi, che diventò ed ancora è un manifesto a difesa della dignità dell'uomo: "E seTortora fosse innocente?".