Gestione servizio idrico: si va verso il "modello Crotone"

 
Acqua bene comune
Acqua bene comune

Gestione del servizio idrico: si va verso il "modello Crotone".
E'quanto è emerso dall'incontro convocato dal sindaco Peppino Vallone nella casa comunale al quale hanno partecipato il presidente della Provincia Stano Zurlo, il presidente di Soakro Domenico Sergio Capozza, i sindaci di Verzino Franco Parise, di Belvedere Spinello Giovanni Basile, il vice sindaco di Cirò Marina Nando Amoruso, l'assessore all'ambiente del Comune di Cutro Carletto Squillace e i rappresentanti di Legambiente Francesca Travierso ed Antonio Tata e dell'Associazione Bene Comune Claudia Rubino. Due associazioni che si sono battute sia in sede referendaria sia in questi mesi per l'affermazione del principio dell'acqua come bene pubblico.
L'incontro è scaturito dall'ultima conferenza dei sindaci dell'azienda sanitaria provinciale di Crotone nella quale si è stabilito che una rappresentanza dei sindaci e le associazioni lavorassero in sinergia su una tematica che è fondamentale per la vita dei cittadini.
Un incontro, quello che si è svolto ieri sera nella sala giunta del comune di Crotone, a voler usare metafore sul tema, sicuramente frizzante ma dai contenuti chiari, per arrivare ad una decisione pura che non lascia dubbi: si vuole lavorare insieme per arrivare ad un "modello Crotone" di gestione pubblica del servizio idrico.
E' stato il sindaco Vallone ad aprire i lavori partendo dall'assunto che la scelta referendaria sull'acqua come bene pubblico è chiara ed incontrovertibile.
Il sindaco ha anche illustrato ai presenti, tra i quali molti tecnici sia degli enti locali ma anche del mondo dell'associazionismo, la situazione della provincia di Crotone che da un lato vede Sorical gestire l'acqua e dall'altra la Soakro, che è un soggetto pubblico, gestire la rete idrica.
Naturalmente questa diarchia porta ad un lievitare dei costi senza per altro avere un ritorno in termini di servizi adeguato. Tra l'altro i costi finiscono per gravare sui comuni e di riflesso sui cittadini.
Da qui l'esigenza di arrivare come ha già fatto la città di Napoli alla costituzione di un Ente di diritto pubblico che gestisca l'acqua ed il servizio idrico esclusivamente come bene pubblico.
La conferenza dei sindaci come ha ricordato il sindaco Vallone si è già espressa in questo senso e tra l'altro la provincia di Crotone è un territorio dove ci sono tutti i presupposti per arrivare ad una gestione pienamente pubblica del servizio idrico.
La stessa Provincia attraverso il presidente Stano Zurlo si è dichiarata disponibile a questo tipo di riflessione pur ricordando che la vecchia concezione di Ato provinciale, l'ambito territoriale ottimale su cui sono organizzati servizi pubblici integrati, sta per essere superato dalla istituzione di un unico ambito regionale.
Da qui l'esigenza di stabilire un percorso comune anche con le associazioni per arrivare a mettere sul tavolo regionale la proposta di un vero e proprio "modelloCrotone" in materia di gestione del servizio idrico.
Sia i rappresentanti di Legambiente che dell'Associazione Bene Comune hanno sottolineato sia l'incongruenza dell'attuale sistema di gestione sia le ripercussioni che questo comporta sulle tasche dei cittadini.
Un criterio che è stato condiviso da tutti è che per l'acqua, proprio perché bene comune, ci deve essere anche un cambiamento di rotta in senso culturale.
Un uso razionale di questo bene fondamentale è utile anche per combattere sprechi e abusi ed in questo senso molti comuni si sono già attivati per una idonea campagna di sensibilizzazione ai propri cittadini.
Il sindaco Vallone nel concludere la riunione ha programmato, d'accordo con le parti, un prossimo incontro al quale parteciperanno tecnici sia delle istituzioni che delle associazioni ed al quale saranno invitati anche rappresentanti dell'amministrazione comunale di Napoli per un confronto con la loro esperienza.
 
 
 

 
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