Al Teatro Apollo "Gomorra"

 
Stagione Teatrale 2011/2012
Stagione Teatrale 2011/2012

Il 16 e 17 Febbraio 2012 alle ore 20.30 al Teatro Apollo di Crotone, Gli Ipocriti presentano: "Gomorra" di Roberto Saviano e Mario Gelardi. Regia di Mario Gelardi.
Con Ivan Castiglione, Francesco Di Leva, Giuseppe Gaudino, Giuseppe Miale Di Mauro, Adriano Pantaleo e la partecipazione di Ernesto Mahieux.
Scene Roberto Crea,  costumi Roberta Nicodemo, musiche Francesco Forni, immagini Ciro Pellegrino, luci Silvio Ruocco.
Pubblicato nel 2006, Gomorra scritto da Roberto Saviano, ad oggi ha ven­duto quasi 6 milioni di copie nel mondo.
Lo spettacolo teatrale, è nato da un'idea di Mario Gelardi ed Ivan Castiglione prima ancora che il libro arrivasse alle stampe ed è stato scritto dallo stesso Saviano e da Mario Gelardi.
"... Gomorra a teatro è come una sventagliata di Kalaschnikov, rapida , violenta, che si staglia su un vetro blindato facendo fori più grandi e fori più piccoli.
Ma è anche il racconto di una città, di un paese, che ci appare sempre in bilico, come il cantiere quasi abbandonato in cui lo spettacolo è ambientato.
Lo spettacolo, come il libro, racconta due livelli del crimine, quello più istintivo, animalesco, violento, costituito dal braccio armato della camorra impersonato dai due spacciatori che vogliono fare carriera nel "sistema" Pikachu e Kitkat e quello imprenditoriale, che non si sporca mai le mani direttamente, che coordina a distanza che ha interessi in tutto il mondo, impersonato nelle figure di Mariano edello Stakeholder, due colletti bianchi del crimine....
Dopo aver venduto quasi sei milioni di copie, il nostro scopo, mio, di Roberto e di tutti gli attori, è stato quello di andare oltre il libro, di creare uno spettacolo assolutamente indipendente con caratteristiche proprie ma, che non tradisse le atmosfere così ben raccontate dal Roberto scrittore". Mario Gelardi
"L'idea che Gomorra potesse mutare dimensione e divenire forma teatrale sembra essere parte del suo destino.... .
Il Teatro muta in voce ciò che è parola, concede viso, copre con un mantello di carne le parole, senza opprimerle anzi scoprendole, dandole epidermide e quindi rendendo storie di un luogo d'ogni luogo, una faccia tutte le facce, e questo è ciò di cui il potere, qualsiasi potere ha più paura".
Roberto Saviano

 
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