E' stato Giuliano, con la sua voce di fanciullo ma ferma e sicura, che ha letto la poesia "Filo Spinato" che ha aperto la riflessione sul "Giornata della Memoria" che cade domani e che ricorda le vittime dell'Olocausto.
Giuliano è uno degli alunni della scuola "Vittorio Alfieri" che, nella sala consiliare in occasione dell'incontro con gli amministratori della città, hanno voluto proporre le loro riflessioni su una delle più grandi tragedie dell'umanità a ricordo della quale il Parlamento Italiano ha intesto istituire con legge del 20 luglio 2000 una giornata in commemorazione delle vittime dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
"Filo Spinato" è una poesia scritta da un bambino rinchiuso nel campo di prigionia di Terezin vicino Praga. Un campo diventato tristemente famoso poiché fu trasformato in un ghetto dove venivano raggruppati i bambini ebrei prima di essere smistati nei campi di sterminio.
Pur davanti a tanto dolore i bambini di quel campo, tra essi tanti neonati, riuscivano ad esprimere i loro sentimenti attraverso la scrittura.
Una di queste poesie è appunto "Filo Spinato" in cui il suo piccolo autore gridava al mondo intero "non posso volare, ma non voglio morire".
"Nessuno" hanno sottolineato in coro i ragazzi nell'aula consiliare "può disporre della vita degli altri. I bambini hanno voglia di volare ed andare incontro a quel "mondo che sorride" come ricorda la stessa poesia".
Non è stata questa l'unica riflessione proposta dai ragazzi della "Alfieri" accolti nella sala consiliare dal Vice Sindaco Teresa Cortese.
"Noi siamo piccoli ma conosciamo queste vicende attraverso racconti, film, lavori eseguiti a scuola" ha ricordato un altro piccolo alunno.
"E' attraverso questa triste pagina di storia che viene impartita una lezione di vita a tutte le nuove generazioni" si legge in un commento di una piccola alunna della scuola Alfieri.
Una riflessione particolare è stata fatta sulle cause che, ancora oggi, determinano l'odio razziale e sulla necessità da parte dei Governi di sostenere le azioni di integrazione tra comunità di diversa estrazione.
I bambini sono stati anche propositivi invitando l'amministrazione a ricordare attraverso l'intitolazione di strade le vittime dell'Olocausto.
Una proposta accolta favorevolmente da parte dell'assessore Cortese che però ha anche sostenuto che "il ricordo va soprattutto custodito nel cuore e portato avanti ogni giorno affinché queste tragedie non abbiano più a compiersi".
Una giornata "speciale" come ha sottolineato Carmine, un piccolo alunno, quella vissuta nell'aula consiliare.
Un ricordo semplice da parte dei bambini di Crotone, ma spontaneo e profondo, soprattutto rivolto ai tanti bambini che nel dramma dell'Olocausto hanno perso la vita e non hanno potuto spiccare quel volo verso la vita come avrebbe desiderato il giovane autore della poesia scritta a Terezin.