"E' un primo passaggio nella direzione di impegnarsi a diffondere i contenuti di un codice etico e di sollecitarne l'adozione". Lo ha detto Sergio Chiamparino, presidente Anci, durante l'insediamento della Commissione che avrà il compito di validare il Codice Etico, sviluppandolo nell'ambito delle linee di contenuto, come ha deliberato il Consiglio Nazionale Anci il 3 febbraio scorso. Presenti, oltre a Chiamparino, i vicepresidenti Anci, Napoli, Bernocchi, Reggi, Zanonato e Delrio, il segretario generale Rughetti, il vicesegretario Gargani, il sindaco di Crotone, Vallone, gli amministratori locali Valsecchi e Franzinelli, più personalità esterne al mondo dei Comuni, come l'onorevole Violante, il prefetto Morcone, il presidente di Confindustria Sicilia, Lo Bello, Rosario Scalia e Andrea Baldanza, rappresentanti della Corte dei Conti. Durante i lavori sono emersi diversi spunti di riflessione sulle modalità di lavoro che la commissione porterà avanti per la stesura del codice. Secondo Giuseppe Cicala, delegato Anci alla legalità "dotarsi di un codice etico è un'opportunità importante sulla quale l'Anci sta lavorando da tempo". "Volendo dar seguito alla Carta di Lamezia Terme - ha ricordato Cicala - che ha impegnato l'Associazione a dotarsi di un proprio Codice Etico, abbiamo deciso, insieme alla segreteria generale, di formare una Commissione ad hoc, fatta di presenze interne all'Anci ma anche di figure esterne molto autorevoli, a cui abbiamo chiesto la disponibilità di mettere in campo la loro esperienza nella stesura di questo importante documento per la vita dell'Associazione". Per Cicala "l'esigenza che ha mosso l'idea del Codice è innanzitutto quella di definire una serie di principi e regole che possano qualificare al meglio gli standard di etica e correttezza cui devono essere improntati i comportamenti di chi, ricoprendo incarichi politici o di funzionariato amministrativo o di semplice collaborazione in Anci, è portatore di interessi interni e si trova a rappresentare, nei rapporti verso terzi, l'onorabilità, il prestigio e la credibilità dell'Associazione". Inoltre per il delegato Anci "ciò è ancora più significativo se consideriamo che il sistema Anci, delle società controllate e fondazioni è sempre più complesso e quindi meritevole di maggiore attenzione, sia perchè il suo grado di rappresentatività dei Comuni italiani è quasi assoluto. E' evidente - conclude Cicala - che per vincolare al massimo i comportamenti degli amministratori e dipendenti Anci si dovrà provvedere ad adeguare lo Statuto, inserendo una specifica e chiara previsione di richiamo del Codice".
Fonte: Anci