Apprendo dalla stampa che è stato redatto il piano delle attività aziendali da parte del Commissario Straordinario dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone.
Centoventiquattro pagine, secondo gli organi di stampa, per la redazione delle quali non sono stati consultati i Sindaci del territorio che, pur avendo titolarità in materia di sanità, non sono stati coinvolti in alcun modo ed addirittura ne ignorano il contenuto.
Si tratta di uno sgarbo istituzionale senza precedenti nella storia democratica di questo territorio che mai nessun Commissario o Direttore Generale aveva inteso praticare.
Le parole "sanità pubblica" stanno appunto ad indicare la necessità, anzi l'obbligo di condivisione di scelte e percorsi perché il diritto alla salute è diritto di tutti.
La salute è un diritto collettivo e l'assistenza sanitaria un bene prezioso per il nostro territorio. E più che opportuno che se ne discuta a più voci.
Argomenti come questo vanno approfonditi anche attraverso il contributo di chi ha responsabilità amministrative del territorio.
Avverto il pericolo non solo del dimensionamento dell'Ospedale S. Giovanni di Dio, che già di per sé è preoccupante, ma anche, più in generale, di una sanità che corra su due corsie, di cui una, per gli abitanti della provincia di Crotone potrebbe non portare da nessuna parte
Non sempre razionalizzare significa migliorare ed a tale scopo, sentito il Comitato ristretto della Conferenza dei Sindaci dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone, il prossimo mercoledì insieme a tutti i rappresentanti istituzionali della Regione si discuterà del Piano di Rientro Sanitario.
Il problema della salute pubblica ed in particolare la dinamiche del presidio ospedaliero di Crotone hanno necessità di essere realmente messe sul tavolo per una discussione comune.
Un assenza di garbo istituzionale che riscontro anche nel mancato invito del Sindaco in occasione dell'inaugurazione del nuovo reparto Obi presso l'Ospedale di Crotone.
Peppino Vallone
Sindaco di Crotone