Carlo Turano (1864-1926)
Carlo Turano nacque a Crotone il 1° gennaio 1864 da Francesco ed Erminia Martino. Dopo aver compiuto gli studi superiori a Reggio Calabria e quelli di Giurisprudenza a Napoli, nel 1889 conseguì l'idoneità notarile. Il 2 novembre del 1892 venne eletto sindaco della città, presentando un programma amministrativo progressista per l'epoca; prevedeva, infatti, la realizzazione dell'acquedotto cittadino e la modifica dei criteri distributivi dei pesi fiscali, "sposandosi fina da subito con la causa dei meno abbienti, dei lavoratori delle officine e dei campi calabresi". Sposò Aurelia Macrì dalla quale ebbe tre figli: Francesco, morto a 18 anni per una malattia sconosciuta, Federico, che si laureò in Giurisprudenza e Luigi, che preferì diventare medico. Fu eletto più volte sindaco di Crotone e Consigliere provinciale. Nel luglio del 1891 fondò e diresse la rivista ""Il Popolo", settimanale di ispirazione socialista che divenne organo del Gruppo socialista elettorale aderente alla Federazione socialista calabrese nata con il primo Congresso Regionale di Palmi nel 1896. Morì il 23 febbraio 1926. Il Comune di Crotone volle onorarlo provvedendo alle spese del suo funerale come si evince dalla Delibera del Commissario Prefettizio n. 169, 20 Maggio 1926 che riporta quanto segue:
Ritenuto che il 23 febbraio u. s. è qui deceduto l'Avvocato Carlo Turano, cittadino insigne, amministratore esemplare, che aveva dedicato trent'anni della sua vita e tutta la forza del suo ingegno, poderoso, della sua vastissima coltura, della sua mirabile attività, al progresso e al bene della Città natia. Infatti non vi è opera pubblica già costruita od in via di attuazione, non vi è pratica interessante lo sviluppo e l'avvenire di questo Comune, che non risalga a lui. Di nuovo a Carlo Turano alla sua instancabile attività, al suo infinito amore per Cotrone, la Scuola Industriale, l'acquedotto, la fognatura, l'illuminazione elettrica, l'edificio scolastico, le case popolari e tutto quanto altro Cotrone ha raggiunto nell'ultimo trentennio; come del pari si deve a lui la vittoria dell'annosa causa per i contributi portuali, che ha fatto realizzare ai Comuni del Circondario ed alla Provincia molti milioni di lire; come egualmente a Carlo Turano devesi la trattazione di ogni pratica attinente al bene del Comune, della Provincia, della Regione tutta. Così che la perdita di un Uomo tanto insigne, non è stato soltanto lutto per Cotrone, che lo ebbe suo amministratore per oltre trenta anni, non solo della Provincia, che lo ebbe fra i suoi più autorevoli Consiglieri, ma della Calabria tutta, che con Lui ha perduto uno fra i migliori suoi Figli, l'assertore continuo, tenace, perseverante dei suoi Diritti;
Ritenuto che la Cittadinanza intera senza distinzione di classe o di partito, dopo avere reso onoranze veramente solenni al Grande Scomparso e dopo aver iniziato una sottoiscrizione per elevargli un monumento in marmo, ha chiesto che il Comune, come Ente che comprende i cittadini tutti, dia direttamente una prova del lutto unanime con atto che sia l'espressione del sentimento della Cittadinanza stessa;
Considerato che l'Uomo immaturamente perduto merita da parte dell'Amministrazione del Comune, in interpretazione dell'unanime Sentimento della cittadinanza, un atto che segni il riconoscimento degli elettissimi meriti di Lui, le altissime sue benemerenze, la gratitudine dei cittadini;
Veduta la vigente legge Comunale e Provinciale;
Assunti i Poteri del Consiglio;
Delibera:
Che le spese dei funerali di Carlo Turano siano sostenute dal Comune, e che non eccedono la L.5.000=.
Nel 1987 la famiglia Turano ha manifestato la volontà di donare al Comune di Crotone la sezione giuridica della biblioteca appartenuta a Carlo Turano. Per espresso desiderio delle nipoti Elena ed Annalisa, questo patrimonio librario è stato messo a disposizione della Biblioteca Comunale di Crotone, che nel 1998 ha inaugurato il Fondo dedicato all'illustre cittadino, che comprende anche un ritratto di Turano su tela eseguito dal pittore Giovani Scalise e diversi autografi, tra cui una pergamena con le raccolte delle firme dei cittadini che si quotarono per l'erezione del suo Monumento.