Nel rione S. Francesco, nei primi giorni di gennaio, sarà aperto un centro sociale di elevato contenuto sia a livello di attrezzature che di personale per l'assistenza.
Ne dà notizia il consigliere delegato ai servizi sociali - Filippo Esposito.
Un centro destinato ai diversamente abili dotato anche di impianto di palestra per garantire non solo il recupero psicologico ma anche fisico degli ospiti.
La realizzazione del centro si inserisce nell'ambito delle politiche attive per la solidarietà sociale messe in campo dall'amministrazione comunale che ha varato un vero e proprio piano dedicato espressamente alle fasce più deboli.
Si tenderà, come in tutte le iniziative proposte dal Comune, non solo all'assistenza ma soprattutto alla integrazione dei soggetti diversamente abili.
Gli ospiti avranno, ad esempio, la possibilità di curare direttamente una zona attrezzata ad orto.
L'iniziativa, che nasce dall'accordo con la Caritas, risponde al criterio che l'amministrazione comunale si è data rispetto alle politiche per il sociale: interscambio di professionalità e di competenze con altri enti, con il mondo dell'associazionismo, sindacale per garantire un efficace ricaduta degli interventi.
Un vero e proprio piano per il sociale destinato alle fasce più deboli del tessuto cittadino supportato dalla stretta collaborazione instaurata con la commissione consiliare alle politiche sociali.
"Un piano che è stato realizzato con il nuovo approccio al mondo del sociale che con il Sindaco Vallone abbiamo deciso di imprimere" dichiara il Consigliere delegato ai servizi sociali - Filippo Esposito.
"Impostazione che si rifà ai valori della solidarietà senza cadere nello sterile assistenzialismo" aggiunge Esposito.
"Di quello che propone nel sociale l'amministrazione comunale" prosegue Esposito "resta traccia tangibile attraverso, solo per fare un esempio, i centri di aggregazione."
"Ma quello che ci conforta di più" aggiunge Esposito "rispetto a quanto messo in campo dell'amministrazione Vallone, è che si sta creando in città una vera e propria cultura del sociale".
"C'è una partecipazione attiva anche da parte della cittadinanza" conclude Esposito "che chiede di intervenire in questo processo comune che tende a fare realmente di Crotone una città solidale".