Un Piano condiviso

 
Piano Strutturale Comunale
Piano Strutturale Comunale

È bene che i cittadini siano correttamente informati sullo stato di formazione della versione definitiva del Piano Strutturale Comunale (PSC) di Crotone.

Ripercorrere le tappe che hanno portato a oggi può essere utile a fare chiarezza su un argomento importantissimo per lo sviluppo della città, normato da una legge urbanistica regionale che prevede un iter complesso, che purtroppo ingenera confusione, sicuramente nei non addetti ai lavori e a volte, ahimè, anche in alcuni tecnici che si accostano all’argomento con superficialità.

La formazione del PSC prevede due fasi: la redazione del Piano Strutturale Comunale Preliminare e la redazione del Piano Strutturale Comunale Definitivo. 

La redazione del PSC Preliminare deve essere preceduta dal Quadro Conoscitivo (a Crotone è stato approvato nel 2011 e aggiornato nel 2018) e scaturire da una fase di partecipazione che veda coinvolti i cittadini, singolarmente o rappresentati da Associazioni, Ordini Professionali, ecc.. 

Dopo l’adozione del PSC Preliminare da parte del Consiglio Comunale (a Crotone è avvenuta nel 2018), si apre la Conferenza di Pianificazione (aperta a Crotone nel 2018) durante la quale gli Enti e le Associazioni partecipanti formulano le proprie osservazioni, proposte e valutazioni; la Conferenza si chiude con l’acquisizione dei pareri preliminari e delle osservazioni formulati dagli enti e i soggetti che per legge sono chiamati ad esprimere parere vincolante (a Crotone è stata chiusa da questa Amministrazione a ottobre del 2023, oltre quindici mesi fa).

Finalmente dopo la chiusura della Conferenza si avvia la redazione del PSC Definitivo (a Crotone l’incarico ad hoc è stato affidato da questa Amministrazione nel dicembre del 2023, a meno di due mesi dalla chiusura della Conferenza) che consiste nella modifica del PSC Preliminare accogliendo i pareri e le osservazioni vincolanti espresse nella Conferenza.

Orbene, durante la formazione della versione definitiva del PSC la legge regionale non prevede che si svolga alcuna fase partecipativa o concertativa, e noi ci stiamo attenendo a questa disposizione; nel contempo, in considerazione degli anni trascorsi dall’apertura alla chiusura della Conferenza di pianificazione (oltre cinque), abbiamo ritenuto utile che il gruppo di progettazione del PSC Definitivo si confrontasse – oltre che doverosamente con i Consiglieri Comunali – con gli Ordini Professionali, le Associazioni di Categoria e chiunque altro fosse interessato. A questo scopo abbiamo organizzato una serie di incontri (tre li abbiamo già tenuti) in cui illustrare i contenuti del PSC, confrontarsi sulle scelte proposte e ascoltare opinioni e suggerimenti.

Gli incontri non sono ancora conclusi e si stanno affiancando a quelli che i Consiglieri Comunali stanno facendo nella Commissione Studio insediatasi ad hoc in seno al Consiglio Comunale.

Dallo scorso dicembre abbiamo anche avviato una collaborazione con l’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU), “Ente di diritto pubblico di alta cultura e di coordinamento tecnico giuridicamente riconosciuto” di cui il Comune di Crotone si pregia di essere socio, che sostenga e accompagni l’Amministrazione in questa fase di formazione definitiva del PSC e in quella successiva, non meno importante e strategica per la città, dell’attuazione del piano.

Questa virtuosa gestione delle fasi ultime della formazione del PSC sta portando i risultati attesi: sta venendo fuori uno strumento pianificatore e ordinatorio del territorio comunale costruito sulla città attuale, che si fa carico delle scelte operate nel passato valorizzando quelle corrette e ponendo rimedio a quelle sbagliate e proietta nel futuro una città profondamente innovata che si rigenera negli ambiti degradati e dà valore alle invarianti strutturali su cui fonda gran pare del rilancio socio-culturale, turistico ed economico.

Il PSC definisce con chiarezza, impedendo ogni arbitraria interpretazione, dove si può costruire e dove no, prevedendo in parecchi Ambiti (suddivisioni del territorio comunale) l’intervento diretto mentre i Piani Attuativi Unitari (PAU) sono previsti per rigenerare quelle parti di tessuto urbano contrassegnate da forti caratteri di degrado, anche funzionale, e che necessitano interventi di ristrutturazione urbanistica (Marinella e Acquabona).

Attraverso lo strumento dei PAU, inoltre, si potrà dare la possibilità a molti professionisti di “ridisegnare” la città anche attraverso concorsi di progettazione (per come è riportato nel Regolamento Edilizio e Urbanistico (REU). Il PSC in maniera netta e precisa palesa la sua componente strategica incentrata fortemente sulla città attuale attraverso tre direttrici:

1. Rinnovamento del tessuto urbano esistente (Ambito di rinnovamento urbano art. 128.1 del REU);
2. Recupero del carattere identitario della città attraverso il Piano del Centro Storico e la valorizzazione della cinta muraria cinquecentesca che nessun strumento urbanistico finora aveva preso in considerazione;
3. Rigenerazione dello spazio pubblico.

Inoltre, il PSC, in coerenza con la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (strumento di coordinamento dell’Agenda ONU 2030 in Italia) individua ambiti della città (la Città Strategica art. 135 del REU) su cui incentrare uno sviluppo strategico del territorio attento alla dimensione locale e aperto alla dimensione nazionale e sovranazionale attraverso “Distretti funzionali” (art. 135.1 del REU), ovvero polarità urbane nelle quali concentrare una o più funzioni strategiche e servizi da specializzare e copianificare: un sistema complesso di azioni destinate ad innovare in modo cruciale l’assetto fisico-tipologico e funzionale delle parti ritenute più strategiche della città:

 L’area delle ex fabbriche;
 L’area archeologica antistante le ex fabbriche;
 L’area della stazione ferroviaria;
 Il porto e il retro-porto;
 Il promontorio di Capo Colonna.

A questo scopo sono intercorsi e continuano a intercorrere confronti costruttivi con gli altri Enti gestori di ampie e strategiche porzioni di territorio: dall’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, al CORAP, da RFI - Rete Ferroviaria Italiana SpA alla Soprintendenza ABAP di CZ e KR, all’ Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale.

Sulle infrastrutture per la mobilità nel PSC è presente una fitta rete di viabilità di previsione che oltre a risolvere il collegamento con la nuova 106, consentirà di decongestionare il popoloso quartiere di Farina; aumentare i collegamenti, attraverso delle trasversali, con il lungomare sud della città; migliorare le connessioni con lo svincolo 106 di Cutro in prossimità della stazione ferroviaria di Isola di Capo Rizzuto (di cui il PSC ne prevede il potenziamento in funzione di collegamenti veloci con l’aeroporto).

E proprio sulla rete ferroviaria il PSC, strategicamente, individua una linea metro su sede RFI (art. 141 del REU) che collega, in modo sostenibile, la città alla stazione di Isola di Capo Rizzuto (quindi ai collegamenti veloci con l’aeroporto) e alla stazione di Gabella (ormai abbandonata) per consentire un collegamento alternativo con l’ambito di trasformazione a destinazione turistico-ricettiva nella zona nord di Crotone. 

Siamo convinti che una città innovata, rigenerata, moderna, prospera, debba fondarsi sul benessere dei cittadini, di tutti i cittadini. Il PSC in modo innovativo definisce chiaramente e inequivocabilmente quali sono gli ambiti della città per attuare Programmi per la coesione e l’inclusione sociale mediante Piani di rigenerazione sociale ed urbana (art. 139 del REU) che hanno, appunto, lo scopo di ridurre i fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale che caratterizzano alcuni quartieri popolari (Lampanaro, Vescovatello, Fondo Gesù, San Francesco).

Una visione, quella del PSC, che parte dall’assunto che contesto sociale e contesto urbano sono elementi inscindibili, prendendo atto che spesso a contesti carenti di spazi pubblici, culturali e aggregativi è associato disagio sociale, disparità ed esclusione socio-economica.

Quidi rigenerazione non solo urbana ma anche sociale, che parta dal basso, attraverso il coinvolgimento dei cittadini che diventano soggetti proponenti per puntare ad una ri-progettazione e gestione del territorio orientate al raggiungimento del bene comune.

L'assessore all’Urbanistica
Giovanni Greco

Crotone, 18 gennaio 2025 

 
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