Il dibattito pubblico, da anni e ovunque, è ormai incentrato su uno sviluppo duraturo e sostenibile che non può che poggiare sulla natura, sulla cultura, le tradizioni e sulla crescita delle potenzialità intrinseche di un territorio.
Nonostante ciò nel nostro territorio si continua a parlare di un progetto per una nuova discarica in località Giammiglione, su un'area che oltre a essere ad alto rischio idraulico è a destinazione agricola ed è stata oggetto di ritrovamenti archeologici.
Inoltre nei dintorni è dato rinvenire zone di produzione di prodotti tipici che costituiscono uno dei tratti culturali più profondi di una comunità. Mentre nel mondo è crescente l'interesse verso il patrimonio naturale e culturale (si parla infatti di turismo rurale, di ecoturismo, di turismo culturale) a noi viene proposto un progetto per una nuova discarica in località Giammiglione, una località che esprime caratteri di identità e di unicità, risorse endogene da valorizzare, dunque, e non da distruggere attraverso una discarica che stravolgerebbe interamente i tratti di un intero territorio.
Oggi bisogna convivere con obiettivi quali la tutela dell'ambiente, la tutela del paesaggio, la qualità della vita, la qualità degli alimenti e non certamente con una discarica, tanto più in un territorio quale il nostro già fortemente compromesso per la presenza di altre discariche. Quella di Giammiglione è una località dalla forte valenza paesaggistica e storico culturale da conservare integra e autentica per le generazioni future.
Il codice dei beni culturali espressamente all'art. 131 prevede, come “la tutela del paesaggio” sia “volta a riconoscere, salvaguardare, e, ove necessario recuperare i valori culturali che esso esprime”.
Ciò rilevato e proprio mentre oggi si parla tanto di cultural heritage, eredità culturale, concetto che esprime l'esigenza di trattenere tutto ciò che appartiene al proprio passato, che testimonia la storia e il passato di un territorio, celebrandone i resti e le tracce, noi dovremmo permettere che un paesaggio di così grande valore naturalistico e singolare memoria storica venga depredato della sua naturale connotazione, del suo valore identitario, e ciò che è ancor più grave senza un minimo di coinvolgimento dei cittadini nel processo decisionale.
E' dunque anche una forma di resistenza culturale quella di dire no alla discarica in località Giammiglione.
Da più parti è stata manifestata un no netto a tale discarica. Totale contrarietà e stata palesata dal Consiglio comunale, dal sindaco di Crotone Voce, dalla prima commissione consiliare del comune di Crotone, dal Consigliere comunale di Crotone Pingitore, che da decenni combatte questa battaglia, da comitati, associazioni ecc. Tutto questo deve pur contare qualcosa.
Come risposta a tale progetto, forti del crescente interesse verso il patrimonio naturale e la cultura rurale adoperiamoci a promuovere processi di valorizzazione delle nostre aree naturalistiche e rurali che possono rappresentare occasione di sviluppo economico per tutto il territorio.
L'ecoturismo, il turismo rurale, il turismo culturale rappresentano un fenomeno in forte espansione e capace di attrarre turismo anche destagionalizzato.
Il turista sempre più oggi vive il suo viaggio come un'esperienza di vita a contatto diretto con la natura, la storia, le tradizioni, la cultura di una comunità locale, e il nostro territorio che è forte di una cultura nella sua più ampia accezione (patrimonio artistico/culturale, enogastronomico, artigianale ecc) può offrire tutto questo.
In una tale ottica ruolo fondamentale può giocare, altresì, l'ecomuseo, quel particolare tipo di museo non tradizionale, non confinato tra quattro mura di un edificio, caratterizzato da un patrimonio naturalistico, storico /artistico e da da ambienti di vita tradizionali.
Luogo di conservazione della memoria di culture antropiche prevede itinerari attrezzati per la fruizione di ambienti culturali e naturali a opera di turisti e/o visitatori.
Nicola Corigliano
Assessore alla Cultura
Crotone, 7 agosto 2023