In occasione della Giornata della Memoria del prossimo 27 gennaio, l'amministrazione intende ricordare una delle pagine più buie della storia dell'umanità proponendo il progetto "Memoria di carta"
A cura dell'Ufficio Cultura con il supporto dell'Ufficio Anagrafe sono state ricostruite memorie cartacee di una realtà tragica espressa attraverso il linguaggio degli ordinamenti giuridici.
Grazie ad un minuzioso lavoro sono stati recuperati e digitalizzati dalla Raccolta ufficiale delle Leggi e dei Decreti del Regno d'Italia, periodico a stampa di cui l'Archivio Storico Comunale/Fondo Falcone Lucifero possiede esemplari originali, le disposizioni che, a partire dal 1938 e fino al 1945, portarono ad una graduale limitazione della capacità giuridica degli italiani di origini ebraiche, determinando così per sempre il destino di moltissimi italiani.
Ciò che risalta dalla lettura di questi testi è il carattere di "ordinarietà" di formulazioni legislative basate sulla differenza di "razza", altamente lesive della libertà personale, pubblicate accanto alle più comuni disposizioni su appalti pubblici, contributi alle università o materie di esami di stato, trasponendo, in questioni amministrative, quelle che furono reali tragedie umane.
Il primo decreto ad essere promulgato è il n. 1539, del 5 settembre 1938, recante l'Istituzione, presso il Ministero dell'Interno, del Consiglio superiore per la demografia e la razza, chiamato a dare pareri sulle questioni di carattere generale interessanti la demografia e la razza.
Sarà questo il primo passo legislativo verso quella progressiva privazione dei diritti degli ebrei italiani. Se ancora nel decreto n. 1539, il riferimento alla razza è generico, dal successivo, la terminologia si farà più esplicita: il R.D. - L. n.1630 del 23 settembre 1938 reca "Istituzione delle scuole elementari per fanciulli di razza ebraica".
Con il R.D.-L. n. 1728 del 17 novembre del 1938, prendono poi avvio i "Provvedimenti in difesa della razza ariana" con l'elencazione di tutti i divieti imposti agli ebrei fra cui: quello al matrimonio con persona appartenente ad altra razza, i limiti di proprietà immobiliare e l'esclusione dagli incarichi alle dipendenze delle Amministrazioni pubbliche, statali e non statali.
Una diretta testimonianza dell'applicazione di tali provvedimenti è riscontrabile nei registri degli Uffici di Stato Civile, tra i quali non manca quello di Crotone che, ai sensi dell'art. 9 di tale decreto, da quel momento dovranno appuntare, accanto al nome di ogni cittadino, se questi è di razza ariana o ebraica.
Ai fini di un approfondimento, l'Archivio Storico Comunale, rende disponibile al seguente link, http://www.comune.crotone.it/Archivio-Storico-Comunale, nella Sezione "La Memoria di carta", la documentazione trattata, in formato digitale, oltre ad avere realizzato un filmato esplicativo che sarà pubblicato sulla pagina social "Città di Crotone"
L'assessore alla Cultura
Rachele Via
Crotone, 24 gennaio 2022