Dal nostro insediamento abbiamo assistito in più di un'occasione ad un fenomeno ambiguo.
Vengono recapitate all'indirizzo di organi comunali lettere anonime contestualmente inoltrate ad organi inquirenti ed organi di informazione: inneggiano immotivatamente a complotti, accusano gratuitamente dipendenti pubblici, screditano con atteggiamento strumentale l'operato degli organi politici.
Ci dicono che già in passato funzionava così, che è una ignobile prassi perpetrata da codardi che non hanno il coraggio delle proprie azioni e si celano dietro l'anonimato al fine di accusare il mondo intero in cerca di una rivalsa per un patito pregiudizio subìto. Forse è così.
Tuttavia, la dovizia di particolari di alcune missive - sebbene sistematicamente fantasiose ed incuranti delle più basilari regole giuridiche ed in quanto tali scevre dal benché minimo dubbio che alcuno dei destinatari delle stesse possa anche solo lontanamente prestare credito a quanto sostenuto da tali "coraggiosi anonimi" - adombra un dubbio inquietante: quello che il/i redattore/i di tali missive sia/no soggetti che in qualche modo conoscano bene il palazzo comunale, che monitorino da vicino l'operato dell'amministrazione e tentino di screditarne l'azione.
E cresce il dubbio - ma è solo un'ipotesi - che il redattore di tali missive sia uno di quei soggetti che sin dal nostro insediamento hanno bussato alle nostre porte, chiesto favori che non hanno ottenuto, tentato di ottenere vantaggi illegittimi o inopportuni. Qualcosa che non ha nulla a che vedere con la legittima e sana critica politica, ma che è meramente orientata dalla bieca cattiveria di chi non ha le capacità per affrontare a viso aperto le questioni a causa dei propri evidenti limiti intellettuali.
Cascano male. Non hanno compreso che sono proprio loro i soggetti da tenere alla porta, da non reclutare nelle selezioni, da escludere dagli affidamenti, quelli che continuano ad incentivare le politiche clientelari in spregio alla meritocrazia. Quelli che non verranno mai scelti perché non ne hanno le capacità.
Attraverso tali atti, non fate altro che darci prova che siamo sulla strada giusta. Sulla strada del cambiamento.
Evidentemente il cambio di marcia che, con il lavoro messo in campo, abbiamo impresso dà fastidio.
Tuttavia è tempo, a questo punto, che tali soggetti vengano perseguiti per le proprie intemperanze: sporgeremo querela contro ignoti innanzi alla Procura della Repubblica di Crotone e forniremo agli organi inquirenti tutti gli elementi in nostro possesso al fine di individuare chiunque proseguirà nel tentativo di ostacolare un percorso di cambiamento che - si rassegnino gli anonimi di turno - è ormai in atto.
La Giunta comunale
Crotone, 10 marzo 2021