Nemmeno la pandemia è uguale per tutti e questo è apparso chiaro da subito.
A farne le spese sono state in particolare le donne a cui la grave crisi sanitaria ha tolto il lavoro, come l'Istat ha avuto modo di certificare drammaticamente, e nei cui confronti, purtroppo, ha infierito anche con l'aumento delle violenze domestiche avendole costrette a casa con i propri aguzzini.
Le diverse chiusure che abbiamo subito nell'ultimo anno non hanno fatto altro che svelare, a chi ancora non vi poneva attenzione, quanto il divario di genere sia determinato dal peso del lavoro di cura dei figli e delle persone non autosufficienti, evidentemente ancora troppo sproporzionato tra uomo e donna. Se volessimo trovare un senso a quello che stiamo vivendo, credo che potremmo coglierne l'opportunità di cambiare prospettiva investendo idee, processi politici e risorse economiche per liberare l'energia femminile di questo Paese.
Come? Iniziando a potenziare i servizi di cura e di educazione per minori e quelli per persone con disabilità e anziani. In questo modo gli investimenti in conciliazione sarebbero visti come investimenti produttivi per la crescita dell'occupazione femminile e non solo come costi di welfare. Altrettanto importante è investire sulla conoscenza e sui saperi per contrastare quella cultura patriarcale che ancora domina le nostre vite e che è alla base delle discriminazioni e delle violenze. Bisogna uscire dalla retorica di "mamme e mogli" che sono stati molto belli per chi li cerca ma non debbono esaurire lo stato di "donna" che invece racchiude in sé universi diversi. E gli stessi centri antiviolenza non devono essere più considerati come semplici erogatori di servizi ma valorizzati come attivatori di cambiamenti culturali.
Tra i primi atti di questa amministrazione comunale si è registrata proprio l'adesione convinta al progetto di una giovane cooperativa sociale che prova a rispondere al bisogno abitativo di donne in difficoltà con un sistema di co-housing che diventa anche occasione di formazione. E, anche in sinergia con la commissione pari opportunità e quella delle politiche sociali, stiamo lavorando su politiche che guardano all'universo femminile, ai suoi bisogni e alle sue potenzialità.
Filly Pollinzi
Assessore alle Pari Opportunità
Crotone, 7 marzo 2021