Cultura

 

Cenni storici

La fondazione di Kroton avvenne sulla fine dell'VIII secolo a.C. ad opera degli Achei. Di tale evento la leggenda ha tramandato la storia di Myskellos di Rhype il quale, avendo interrogato l'oracolo di Apollo a Delfi ebbe l'ordine di fondare una nuova città nel territorio compreso fra Capo Lacinio e Punta Alice.
 
Raggiunge il massimo splendore nel V° secolo, con la scuola filosofica, fondata da Pitagora; con la fiorente scuola medica, di cui si ricordano Alcmeone e Democede; con la vigoria dei suoi atleti, dei quali si ricorda, fra tutti, Milone, vincitore di molte Olimpiadi; con la bellezza delle sue donne, che fanno da modelle a Zeus per il dipinto di Elena.

La città antica ha un circuito murario di 12 miglia ed il fiume Esaro la divide in due parti. La sua zona di influenza (chora) si estende a sud fino a Locri; a nord fino a Sibari, che vince nel 510 a.C.; ad ovest fino al Mar Tirreno. A questo periodo risale l'Heraion di Capo Colonna, che della città greca costituisce uno dei templi extramuranei.

In periodo romano, con il passaggio di Pirro e di Annibale la città si avvia ad irrimediabile declino e si restringe notevolmente, secondo le notizie riportate da Tito Livio e da Petronio.

In periodo medioevale, a seguito delle continue invasioni barbariche, la città si restringe alla sola collina dell'attuale Centro Storico, ed è protetta da una cinta muraria che circonda l'abitato, seguendo l'andamento del terreno.

Fino al Quattrocento la città ed il suo territorio sono feudo della famiglia Ruffo di Calabria, che li detiene con il titolo di marchese, da cui deriva il nome di Marchesato che ancora tutta la zona conserva.

Nel 1531 la città, da feudale diventa pertinente del Regio Demanio, e Carlo V, nel piano di fortificazione delle zone costiere, ordina di provvedere alla costruzione di una nuova cinta muraria e del Castello.

Il vicerè Don Pedro da Toledo fa iniziare detti lavori nel 1541, affidandone la cura all'architetto militare Gian Giacomo D'Acaja e successivamente al padovano Giovanni Maria Buzzacarino.

La cinta muraria, a pianta poligonale, munita di cinque baluardi è protetta, da una parte, dal mare e, dalla restante parte, da ampi fossati e dalla cospicua elevazione.

Nel 1799, sull'eco di quanto era accaduto a Napoli, anche a Crotone, la cittadinanza si impadronisce del potere ed innalza l'albero della libertà al posto del Seggio dei nobili.

Ma la feroce repressione operata dalle truppe sanfediste del cardinale Ruffo, ha ragione dell'accanita resistenza della città, con grave saccheggio.

Nel 1808 la città viene conquistata dai francesi che la detengono fino al 1815. In periodo borbonico la città è meta della sfortunata spedizione dei fratelli Bandiera, che sui trascorsi libertari della sua popolazione, contano per suscitare una insurrezione che si estenda a tutta la Calabria.

Dopo l'Unità d'Italia la città vive una profonda trasformazione e nascono i presupposti per il suo sviluppo futuro, legati al porto ed alla produzione di energia elettrica, che agevola l'insediamento di grossi complessi industriali, ora dismessi.
 
Il Regio decreto del 2 febbraio 1938 istituisce il Comune di Crotone


 
Elaborazione dell'ufficio:Centro Elaborazioni Dati (CED)
Fonte: Settore Culturale
Data ultimo aggiornamento 8 Agosto 2017
Revisionato da Alessandra Vrenna
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