Il desiderio di riscoprire, riscrivere e valorizzare la storia di una città che si stende su tre millenni e la consapevolezza che questo lontano passato altro non aspetta che essere riscoperto e trascritto è stato il motore che ha guidato il progetto di valorizzazione delle aree archeologiche urbane, inserito nel POR CALABRIA FESR 2007/2013 - Obiettivo Operativo 5.2.1. ed a cui abbiamo dato nome evocativo ArKeouRbe.
L'intento che ha guidato la stesura di questo progetto fin dal 2013 e la sua articolazioni in più fasi, è stato quello di valorizzare quanto possibile, diffondere la conoscenza di quanto già emerso, fornire gli strumenti per poter continuare a riscoprire.
Seguendo questa impostazione si è quindi articolato il progetto in tre parti:
I lavori, che si sono occupati di restaurare e rendere accessibili tre dei siti già noti ma di cui si è approfondita, con questo progetto, la conoscenza:
▪ l'Area della Banca Popolare di Crotone, (Area B.P.C.), VIII secolo a. C. - XII d. C. uno spazio museale completamente interrato;
▪ l'Area Municipio, III secolo a.C., in ambiente seminterrato, non direttamente accessibile al pubblico;
▪ l'Area delle mura bizantine, VI sec. a.C. area archeologica all'aperto, nel centro storico, in cui vi è la fruizione diretta dei resti.
► L'informazione: tramite pubblicazione di opuscoli, guide, carte, un piccolo volume, una sezione del sito comunale e l'istallazione dei totem multimediali in punti strategici della città, per raccontare quanto messo a sistema con il presente lavoro.
► Gli strumenti: la redazione della carta archeologica della città di Crotone che costituisce finalmente uno strumento condiviso, realizzato di concerto tra le Soprintendenze ed il Comune di Crotone, per operare sul territorio nel rispetto e con la dovuta cautela e cura, di quanto il territorio ancora cela sotto la sua coltre.
Portare avanti questo progetto è stata una magnifica esperienza di buone prassi e di interscambio culturale tra diverse Amministrazioni dello Stato che operano sul territorio con lo stesso lodevole scopo di valorizzare, tutelare e promuovere, perché, citando Paul Valery, "Bisogna che i monumenti cantino" , "perché se il patrimonio storico-culturale non entra in relazione con la gente declinando linguaggi diversi e parlando a tutti rischia di morire incapace di trasmettere senso e identità ad una comunità..."
Attraverso l'attuazione di questo progetto si è perseguita la volontà di dare nuova luce e nuova veste a parti della città provenienti dal lontano passato, tenendo ben a mente la Carta di Cracovia, soprattutto nel passo in cui ci ricorda:
"La città ed i villaggi storici, nel loro contesto territoriale, rappresentano una parte essenziale del nostro patrimonio universale, e devono essere visti nell'insieme di strutture, spazi ed attività umane, normalmente in un processo di continua evoluzione e cambiamento."
L'auspicio è che questo possa essere il primo di tanti piccoli passi che portino ad una città che abbia riscoperto, valorizzato e illuminato con nuova luce tutti i luoghi testimoni della propria identità.